Fumo e fertilità

 In italia ci sono circa 11 milioni di fumatori di cui circa 6,3 milioni maschi e 4,7 milioni femmine.

Molteplici studi hanno indiscutibilmente dimostrato la nocività del fumo di sigaretta sulla fertilità sia maschile che femminile e non solo visto che e’ stata chiaramente dimostrata la stessa nocività anche sul prodotto del concepimento.

 

Le sostanze ossidanti, la nicotina e più in generale le migliaia di sostanze chimiche inalate attraverso il tabagismo e la combustione , producono una serie di danni diretti sul dna di ovociti, spermatozoi , cellule del sistema riproduttivo e feto-placentari.

 

Infertilita’ femminile e fumo

 

il 13% delle cause di infertilita’ femminile e’ direttamente riconducibile al fumo di sigaretta.

Si stima che una donna fumatrice di circa 10 sigarette al giorno impieghi in media 12 mesi in più, rispetto a una non fumatrice , a concepire un figlio.

I danni alla fertilità femminile sono la conseguenza del danneggiamento di vari organi bersaglio.

In primis le ovaia dove si osserva un danno diretto al dna degli ovociti con una conseguente riduzione della riserva ovarica sia in termini quantitativi che qualitativi.

 

E’ stato valutato che fumatrici di 15-20 sigarette al giorno hanno ovaia più vecchie anche di 10 anni rispetto all’eta’ anagrafica.

Anche le tube vengono danneggiate dalle sostanze tossiche del fumo poiché la loro capacita’ funzionale espressa dall’epitelio ciliato che trasporta l’ovocita’ e l’embrione verso la cavita’ uterina viene fortemente depressa dal fumo di sigaretta.

 

Allo stesso modo e’ stato osservato che anche le cellule endometriali ed in particolare la recettività di quelle che favoriscono l’impianto dell’embrione, viene compromessa.

Tali conseguenze determinano una riduzione della capacita’ riproduttiva femminile non solo spontaneamente ma anche nelle pazienti inserite in cicli di pma.

Relativamente a studi sul fumo di sigaretta e sugli effetti di questo sui cicli di pma è stato osservato come vi sia una diminuzione del numero medio di ovociti recuperati ( diminuzione della riserva ovarica), una diminuzione dei tassi di fertilizzazione ovocitaria, un abbassamento della qualità ovocitaria ed una riduzione della recettività endometriale dovuta sia ad un incremento della morte delle cellule endometriali responsabili di impianto endometriale che ad una ridotta produzione di estrogeni e soprattutto di progesterone.

 

Correlazione tra fumo e gestazione

 

Cosa dire poi dei danni del fumo di sigaretta alla gravidanza?

Anche a questo livello e’ stato osservato come vi sia una correlazione tra fumo e complicanze quali aborto precoce e tardivo, parto pretermine, insufficienza placentare , ridotto peso del feto alla nascita.

Questi sono gli effetti più noti e da più tempo conosciuti ma studi più recenti hanno chiaramente dimostrato come il fumo di sigaretta materno possa determinare dei danni a carico degli organi fetali ed in particolare a quelli riproduttivi.

Il fumo di 10 sigarette o più è stato correlato alla nascita di femmine con una riserva ovarica inferiore rispetto alla media delle figlie di non fumatrici cosi come analoga alterazione a carico della spermatogenesi e’ stata dimostrata nei maschi.

 

E’ stato recentemente dimostrato come anche i liquido contenuti nelle sigarette elettroniche possano arrecare un danno diretto alle cellule endometriali alterandone dunque la capacità recettiva embrionale e riducendo i tassi di impianto sia spontanei che in cicli di riproduzione assistita.

 

 

Infertilita’ maschile e fumo

 

le stesse sostanze chimiche quali non solo la nicotina ma i metalli pesanti e gli idrocarburi poliinsaturi causano un danno diretto alla cromatina degli spermatozoi.

Nei fumatori si osserva una riduzione della quantita’ e densita’ dello sperma; una riduzione del numero e delle forme normali degli spermatozoi, una riduzione della motilita’ ed un’alterazione della loro funzione.

Tutto questo si traduce in una importante riduzione della capacita’ di fertilizzazione degli spermatozoi,

negli ultimi 40 anni lo stile di vita, l’inquinamento e soprattutto il fumo di sigaretta hanno diminuito cosi tanto le qualita’ del liquido seminale da rendere necessaria piu’ di una revisione dei parametri considerati normali per la valutazione di un seme con un trend naturalmente al ribasso.

Anche nell’uomo, cosi come nella donna si e’ osservato un peggioramento anche in ambito di riproduzione assistita.

In particolare si è osservato come la ridotta capacita’ fecondante degli spermatozoi richieda un maggior ricorso alla icsi piuttosto che alla fivet e che gli embrioni hanno una qualità più bassa  con un ritardo nel concepimento globalmente inquadrabile a 12 settimane.

 

Effetti deleteri sono osservabili naturalmente non solo sulla qualità del liquido seminale ma anche sulla capacita’ di produrlo e sulla capacita’ di sostenere il rapporto con un aumento dei casi di disfunzione erettile non necessariamente correlati ad altre patologie.

Anche nell’uomo sono stati dimostrati gli effetti nocivi delle sostanze chimiche delle sigarette elettroniche.

In particolare gli effetti nocivi sul numero, forme e motilità degli spermatozoi sembrerebbero addirittura maggiori rispetto a quelli della combustione della sigaretta normale.

 

 

Fumo e fertilità che fare?

 

Naturalmente la prevenzione del fumo di sigaretta rappresenta il miglio rimedio ai danni conseguenti sulla fertilita’ tuttavia e’ dimostrato come l’astinenza dal fumo, lo smettere di fumare , possa ripristinare nel giro di alcuni mesi condizioni riproduttive migliori sia nell’uomo che nella donna.

 

 

 

Domande:

 

1 il fumo di sigaretta è associato a un ritardo medio del concepimento nella donna stimabile in:

 

  1. 2 anni
  2. 6 mesi
  3. 4 anni
  4. 12 mesi

 

 

2 il fumo di sigaretta riduce la capacità di fertilizzazione degli spermatozoi anche in ambito di pma  provocando un ritardio medio nel concepimento stimabile medicmente in:

 

  1. 1 anno
  2. 12 settimane
  3. 18 mesi
  4. 10 anni

 

3 le ovaia di donne fumatrici di 15-20 sigarette al giorno sono definibili piu’ vecchie rispetto a quelle di donne coetanee non fumatrici di quanti anni:

 

  1. 3 anni
  2. 2 anni
  3. 6 anni
  4. 10 anni